
Questa targa alle
sorgenti dell’Arno fu posta nel ’54 dal “Gruppo Escursionisti FLOG
Sottosezione CAI”.
La Storia più o meno è questa: nel
dicembre 1945 una quindicina di Soci Flog danno vita alla Sezione
Escursionismo-Sci-Alpinismo. A quei tempi la gita collettiva
raccoglieva grandi successi, e fu così che questo gruppo di nostri
antenati arrivò a contare la bellezza di 130 aderenti. Venivano
organizzate gite sulle colline fiorentine, all’Abetone come pure
sulle Dolomiti. Oggi le distanze quasi non esistono, e una girata
all’Abetone è la normalità, ma a quei tempi molti avevano forse si
girato mezzo mondo, ma in divisa per la guerra, e raramente si erano
mossi da casa per diletto; altri tempi. Andiamo avanti: nell’Aprile
del 1946 i componenti della Sezione Escursionismo Sci Alpinismo
sentono che è giunto il momento di fondare una Sottosezione del Club
Alpino Italiano. Il Consiglio della Flog approva, ed il numero
minimo dei 25 iscritti, richiesto dal CAI, è presto raggiunto. Negli
anni la Sottosezione CAI Flog organizzerà gite ed escursioni,
avviando una stretta collaborazione con la Sezione Fiorentina del
Club Alpino Italiano.
“Escursionismo estivo e gite
sciistiche domenicali, campeggi e sciopoli nei periodi di ferie,
organizzati senza soverchie pretese ma con buona volontà ed
entusiasmo, sono riusciti ad interessare giovani e non giovani, di
varia estrazione, uniti nello stesso amore della montagna” Cit.
Arrigo Colacevich CAI FLOG pubblicazione centenario Sez. CAI Firenze
1968.
Col passare degli anni la gita in
comitiva avrà sempre meno attrattiva, ma è grazie all’entusiasmo di
qualche nostro (ormai ex) collega che si è dato un gran daffare per
coinvolgere i coinvolgibili alla passione per la montagna, se la
Sezione CAI Flog è giunta fino ai nostri giorni. Ma basta vivere
sugli allori delle vecchie glorie, basta con il facile “be’ mi tempi
“, veniamo ai giorni nostri. Oggi gli iscritti alla Sottosezione CAI
Flog svolgono sì attività montane, ognuno va per monti però per
proprio conto e coi propri metodi, c’è chi fa camminate e chi
scialpinismo, chi pesticcia vari ghiacci, altri vanno su roccia,
altri si muovono solo in elucubrazioni su cos’è la meta (se la vetta
o la via) ed altri ancora fanno merende, attività quest’ultima
annoverata nella lista degli sport estremi data l’alta pericolosità
che la scienza medica moderna imputa al colesterolo.
Come vedete in montagna si può
andare in tanti modi, c’è chi ci lo fa credendo “nella lotta
coll’alpe” (cit. Guido Rey), e chi “nell' intento di trarne,
come in un gioco, il massimo piacere possibile” (cit. Gian Piero
Motti). E quelli della Sottosezione CAI Flog perché ci vanno in
montagna? Eh, non lo sanno nemmen loro; intanto continuano ad
andarci per monti, per le risposte c’è tempo! |