LA FLOG CHIUDE?

Premettendo doverosamente che la FLOG NON E’ SOLO l’Auditorium, diciamo che:

NO. La FLOG non chiude.

La Flog è più che viva, nonostante gli anni di pandemia e le mille difficoltà incontrate e superate ed ha voglia di essere la versione migliore di sé.

Per questo il C.d.A. eletto dalle lavoratrici e dai lavoratori della ex-Galileo non si tira indietro davanti alle richieste d’adeguamento, avanzate dal Comune di Firenze, sulla struttura dell’Auditorium FLOG, avveniristica sì, ma con i suoi anni sulle spalle.

Ovviamente i lavori sono onerosi, ma già la decisione di eseguirli fuga molti dubbi : testimonia la volontà di non cambiare destinazione d’uso alla sala, come da qualcuno paventato.

Stringiamo la cinghia e domani riprenderemo ad occuparci di tutte quelle azioni necessarie per la produzione di eventi musicali; dalle cose più banali, come le pulizie, all’amministrazione, dalle manutenzioni alle predisposizioni dei dispositivi d’emergenza fino all’assunzione dei fantastici baristi, guardarobieri, biglietteria, all’appalto di fonica e luci, buttafuori, e non ultima la direzione artistica.

Siamo gli unici che conoscono realmente pregi e difetti della nostra struttura e la nostra priorità è quella di mantenerla sicura per i frequentatori.

L’Auditorium FLOG ha tutte le intenzioni di rinnovarsi per “affacciarsi al presente ed esprimere il suo tempo”. Chiediamo a tutti di avere pazienza per poter tornare a vivere l’Auditorium.

Siamo consci del ruolo che la FLOG ha in città, per la sua vocazione antifascista e operaia, come centro di aggregazione e di produttore di eventi ricreativi e culturali.

Siamo fiduciosi perché sentiamo accanto a noi tante persone della società civile che hanno capito e compreso da subito che la FLOG vuole cogliere questo momento per un Piano di Ripresa e Resilienza, un nostro PNRR, e ci ha offerto critiche costruttive, idee, suggerimenti, progetti, chi per la ricerca di finanziamenti, chi  per risolvere i problemi storici di acustica, impiantistica, chi ci ha offerto l’idea di un restyling visionario della sala con proposte modulari di format, un palco retrattile, un approccio digitale per  proiettare la programmazione in un contesto più ampio, ecc. ecc.; Oggi però non è ancora tempo pensare ai contenuti; dobbiamo prima dedicarci al contenitore.

Tutto questo ci rende ancora più confidenti di farcela e della validità delle scelte fatte.

Il C.d.A. FLOG